lunedì 25 gennaio 2010

News da Bologna - Nius da Bulàgna

Grandi sconvolgimenti politici si stanno verificando, qui a Bologna City: il sindaco Flavio Delbono, del Partito Democratico, sta per annunciare le sue dimissioni.
Delbono è sotto inchiesta per peculato, abuso d'ufficio e truffa in relazione ad alcuni viaggi fatti quando era vicepresidente della Regione insieme alla ex segretaria ed ex compagna Cinzia Cracchi, pare a spese della Regione stessa.
Travolto dal "Cinzia-gate", come è stato etichettato dai giornali, pare ormai certo che il sindaco darà le sue dimissioni oggi pomeriggio in Consiglio comunale.

Benessum, dicono a Bologna. Fantastico.

Ennesima delusione politica ed ennesima sensazione di avere sprecato un voto.
E io che ero tornata apposta da Lione per votarlo...

Non che conoscessi bene Delbono, ma mi sembrava comunque una persona intelligente, bolognese adottivo da molti anni e quindi con una conoscenza approfondita della città. Soprattutto era l'antagonista di un'immagine di politico come quella di Alfredo Cazzola, suo avversario nelle elezioni comunali. Un uomo ricco, con le mani in pasta un pò dappertutto, amato da molti bolognesi perchè, dicono, "è uno che si è fatto da solo". Sicuramente un uomo del fare, come recitava lo slogan della sua campagna elettorale.
Un Berlusconi in miniatura, pensavo io, e uno a grandezza naturale basta e avanza.

Comunque, Delbono ha vinto le elezioni il 22 giugno con il 60% dei voti e oggi si dimette, travolto da uno scandalo che mescola vicende pubbliche e private.
Benchè sabato, dopo l'interrogatorio del pm, avesse dichiarato che non si sarebbe dimesso "nemmeno in caso di rinvio a giudizio", oggi la decisione è stata differente.

Sono principalmente due le sensazioni che, da bolognese doc, sto provando in questo momento.
Delusione, per una politica nella quale è ormai impossibile credere, per una classe dirigente che delude, a destra come a sinistra alla stessa maniera.
E lungi da me cadere nel tranello del "tanto sono tutti uguali", ma è davvero sempre più difficile non pensarlo.
E poi provo rabbia, per questa mentalità tutta italiana da furbetto del quartierino, che si sente il più forte e il più dritto di tutti ed è convinto di poter fare sempre i propri interessi perchè tanto nessuno verrà mai a scoprire le malefatte.

Adesso quasi quasi esco di casa e vado al bar qui sotto a sentire cosa ne pensano gli umarell e le zdaure ( i vecchietti e le vecchiette, N.d.T) bolognesi, perchè si sa che la saggezza, quella vera, a Bologna risiede nei bar, nei circoli Arci e nelle Bocciofile.

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