mercoledì 23 dicembre 2009

Natale e dintorni



Per me il Natale ha l’odore della colla Vinavil che usavo alle scuole elementari per creare i regali per i miei genitori, e il profumo dell’abete appena comprato ancora da addobbare.

Ha la magia del presepe animato della Chiesa di San Francesco che ogni anno, quando ero bambina, il nonno mi portava a vedere ed io rimanevo a osservare a lungo, finché nella rappresentazione la notte si trasformava in giorno e il giorno di nuovo in notte. Ha la dolcezza della mia mano stretta in quella del nonno mentre attraversavamo il centro di Bologna con l’autobus.

Il mio Natale è la tovaglia rossa con le coccinelle nere stesa dalla nonna per il pranzo del 25 dicembre, il sapore del suo mascarpone, la soddisfazione che provavo quando riuscivo a scovare un pezzo di cioccolata più grande degli altri.

E’ la felicità di trovare, ogni anno, il solito e tanto atteso pacchetto rettangolare che conteneva l’ultimo cartone animato da guardare tutti insieme il pomeriggio di Natale e la sorpresa di vederne tanti altri misteriosi.

Sono le prime luminarie per le strade, gli alberi con le lucine in piazza Aldrovandi, le palle di vetro comprate in Austria d’estate e regalate tutti gli anni alla nonna.

Sono i biscotti e il bicchierino di grappa che i miei genitori lasciavano sul tavolo del soggiorno per Babbo Natale e che al mattino erano scomparsi perchè, si sa, quando lui arriva insieme alle renne sono tutti infreddoliti e affamati.

E’ l’eccitazione della sveglia presto per scartare i regali e il rumore delle carte strappate, è la colorata confusione del nostro soggiorno e l’attesa della neve che potrebbe rendere tutto ancora più speciale.

Qualche giorno fa, mentre pedalavo in via Santo Stefano, mi sono improvvisamente resa conto di che cosa significhi per me il Natale. Quella festa che in questi ultimi anni ho detestato sempre di più per la confusione in centro, le file di macchine per strada, la corsa agli acquisti, lo sgomitare nei negozi, la gente nervosa e frenetica, le luci accese sempre prima.

Per me il Natale, quello che amo, è quello della mia infanzia. Il ricordo dei suoi profumi e le sue immagini mi riportano indietro nel tempo, sono scolpiti nella mia memoria, vividi come se appartenessero a ieri.

Spero che nessuna di queste sensazioni mi abbandoni mai, che possano rimanere così forti, che l’odore di un barattolo di Vinavil mi riporti immediatamente indietro negli anni.

Nessun commento:

Posta un commento