tag:blogger.com,1999:blog-3111691731553550692023-11-16T13:39:03.378+01:00L'andazzo generaleE' il punto di vista che fa la cosaAlicehttp://www.blogger.com/profile/01670210750366548606noreply@blogger.comBlogger40125tag:blogger.com,1999:blog-311169173155355069.post-76495567690290401632010-02-12T10:09:00.008+01:002010-02-12T11:07:07.349+01:00Tirando le somme<div style="text-align: justify;">Mercoledì 2 settembre 2009 ho scritto il primo post su questo blog, dichiarando che il motivo per il quale mi ero finalmente decisa ad aprirne uno era stato "accademico".<br />Definizione a dir poco sibillina!<br />La vera verità è che è stato creato principalmente come "compito" per un esame di "Informatica applicata al giornalismo".<br />Probabilmente se non avessi avuto questa spinta non avrei mai iniziato a tenere un blog, benchè fosse una cosa che mi affascinava da tempo.<br />Da tempo avevo anche deciso che, se mai ne avessi creato uno, l'avrei chiamato "L'andazzo generale", che è <a href="http://www.youtube.com/watch?v=VcmzzRJlpk4">il titolo di una canzone che adoro</a> e un modo di dire che mi ha sempre dato l'idea di essere un pò come aprire una finestra sul mondo, guardarsi intorno e vedere che cosa succede. Qual è l'andazzo generale, appunto.<br /><br />Ed eccomi qui.<br /><br />Inizialmente pensavo che avere un blog potesse essere troppo impegnativo, che interagire con lui portasse via molto tempo e, soprattutto, che per me fosse difficile tenerlo aggiornato.<br />In effetti è stato in parte così, non sono sempre stata molto presente su queste pagine, a volte ho lasciato passare diversi giorni prima di ricomparire. Però ogni volta che ho desiderato condividere qualcosa, un film, un articolo, un sentimento, ho scritto con una semplicità che non avrei mai pensato si sarebbe realizzata.<br /><br />Dopo le litigate iniziali, in questi mesi ho imparato a interagire con Blogspot; non è difficile, direte voi, però vi garantisco che quando si mette in testa una cosa è difficile farlo ragionare!<br />Comunque ho capito che la tecnologia non è sempre così complicatamente incomprensibile e malvagia e ho persino creato un account Twitter. Vamolà!<br /><br />Soprattutto, però, mi sono divertita. Quando cercavo i video o le foto da aggiungere ai post, quando leggevo i quotidiani on-line e altri blog tantando di scovare notizie particolarmente interessanti da riportare su queste pagine, l'ho fatto divertendomi.<br />Ho raccontato anche un pò di me, e mi è piaciuto.<br /><br />Questo pomeriggio ho l'esame, ma "L'andazzo generale" continuerà ad esserci, a tenere aperta la sua finestra.<br /><br /><object height="265" width="320"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/VcmzzRJlpk4&hl=it_IT&fs=1&"><param name="allowFullScreen" value="true"><param name="allowscriptaccess" value="always"><embed src="http://www.youtube.com/v/VcmzzRJlpk4&hl=it_IT&fs=1&" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" height="265" width="320"></embed></object><br /></div><br /><div style="text-align: justify;">Dimenticavo, in relazione al post su "L'uomo che verrà": se avete l'occasione, se scoprite che è nel programma di un teatro nella vostra zona, andate a vedere <a href="http://www.matteobelli.net/marzabotto.htm">"Marzabotto", un monologo di Matteo Belli</a>. I testi sono dell'attore e di Carlo Lucarelli, la storia è quella della strage di Marzabotto.<br /></div>Alicehttp://www.blogger.com/profile/01670210750366548606noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-311169173155355069.post-8319256634719557112010-02-11T23:50:00.005+01:002010-02-12T10:03:45.962+01:00Film della settimana: "L'uomo che verrà"<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg8Sl16Gc_ylzfQ0nQCRC79uvNpznPBvhrrDvKGOLKmQpdYiOgqfjfthb5IY9t4hc4PgDOw-tw2YHBag137totQ5DPYDvv9bDMmhfujKdx_wsuJU0xtvovt_Zg0yWCXl8j3djyaLfwVlaqb/s1600-h/locandina_del_film_L_uomo_che_verra---01.jpg"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer; width: 286px; height: 400px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg8Sl16Gc_ylzfQ0nQCRC79uvNpznPBvhrrDvKGOLKmQpdYiOgqfjfthb5IY9t4hc4PgDOw-tw2YHBag137totQ5DPYDvv9bDMmhfujKdx_wsuJU0xtvovt_Zg0yWCXl8j3djyaLfwVlaqb/s400/locandina_del_film_L_uomo_che_verra---01.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5437266451777394674" border="0" /></a><br /><div style="text-align: justify;"><a href="http://www.uomocheverra.com/">"L'uomo che verrà"</a>, secondo lungometraggio del regista bolognese Giorgio Diritti, racconta i giorni della strage di Marzabotto attraverso gli occhi di una bambina di otto anni, figlia di contadini.<br /><br />Il 29 settembre 1944 nella zona di Monte Sole, che si trova a una trentina di chilometri a sud di Bologna, le SS scatenarono una rappresaglia senza precedenti, che proseguì nei giorni successivi e mise a ferro e fuoco il territorio. La volontà era quella di annientare i partigiani della Brigata Stella Rossa, che con azioni di guerriglia avevano creato grossi problemi a tedeschi e fascisti.<br />Ma delle circa 770 persone massacrate, soprattutto nelle giornate del 29 e 30 settembre, la maggior parte furono donne, bambini e anziani, barbaramente trucidati nelle chiese, nei cimiteri, nei casolari.<br />Questo eccidio rimase nelle storia come "la strage di Marzabotto", dal nome del comune a cui appartiene la maggior parte del territorio.<br /><br />Così come era accaduto ne <a href="http://www.ilventofailsuogiro.com/">"Il vento fa il suo giro"</a>, l'opera prima di Giorgio Diritti divenuta un "caso" cinematografico, anche in questo film il regista si serve del dialetto locale per raccontare una comunità e i suoi riti, lo scorrere quotidiano e ordinario della vita e l'arrivo della guerra.<br />Attraverso gli occhi di Martina vediamo il succedersi delle stagioni, il paesaggio che cambia dalla neve ai colori della primavera, ma allo stesso tempo vi è l'intensificarsi della guerra, le azioni dei partigiani e le rappresaglie dei nazisti.<br />Fino ad un epilogo tragicamente conosciuto.<br /><br />E' difficile per me giudicare oggettivamente questo film. Da bolognese, sono sempre stata particolarmente legata alla memoria della strage di Marzabotto, ai luoghi nei quali il film è stato girato, e in particolare a Monte Sole.<br />Ho sempre amato questo territorio, per la sua natura incontaminata e il suo silenzio; ma proprio questo territorio meraviglioso è stato testimone di una delle pagine più buie della storia.<br />Ogni 25 aprile è a Monte Sole che vado per ricordare.<br /><br />"L'uomo che verrà" racconta con verità ed emozione la nostra storia. Il realismo delle immagini di guerra e morte, brutale ma mai ostentato, si mescola alle inquadrature che valorizzano il paesaggio e alla narrazione della quotidianità della vita contadina.<br /></div><br />Se "Il vento fa il suo giro" era stata una meravigliosa scoperta, con questo secondo film confermo per il regista la mia ammirazione incondizionata.<br /><br /><object height="265" width="320"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/YEsFlxacD-U&hl=it_IT&fs=1&color1=0x3a3a3a&color2=0x999999"><param name="allowFullScreen" value="true"><param name="allowscriptaccess" value="always"><embed src="http://www.youtube.com/v/YEsFlxacD-U&hl=it_IT&fs=1&color1=0x3a3a3a&color2=0x999999" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" height="265" width="320"></embed></object>Alicehttp://www.blogger.com/profile/01670210750366548606noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-311169173155355069.post-5483963495639427532010-02-06T14:48:00.007+01:002010-02-06T15:41:02.840+01:00Film della settimana: "Tra le nuvole"<object height="295" width="480"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/q52nOKMGM2I&hl=it_IT&fs=1&color1=0x3a3a3a&color2=0x999999"><param name="allowFullScreen" value="true"><param name="allowscriptaccess" value="always"><embed src="http://www.youtube.com/v/q52nOKMGM2I&hl=it_IT&fs=1&color1=0x3a3a3a&color2=0x999999" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" height="295" width="480"></embed></object><br /><br /><div style="text-align: justify;">Premetto che inizialmente pensavo che questo fosse un filmetto, con un George Clooney sempre affascinante e una tematica tristemente attuale (Clooney è un tagliatore di teste), ma nulla di più.<br /><br />Poi, di "Up in the sky", tradotto in italiano "Tra le nuvole", ho letto recensioni entusiaste.<br /><br />A onor del vero, erano più le critiche straniere di quelle "nostrane" a parlarne molto bene, e <a href="http://www.internazionale.it/home/?p=15901#more-15901"><span style="text-decoration: underline;"></span></a><a href="http://www.internazionale.it/home/?p=15901#more-15901">quella di Anthony Lane del "New Yorker" comparsa la settimana scorsa su "Internazionale"</a> mi ha convinta ad andarlo a vedere.<object height="315" width="500"></object><br /><object height="315" width="500"></object><br /><object height="315" width="500">Il regista Jason Reitman ha firmato altri due film che ho visto in passato, ma che non mi hanno entusiasmato: "Thank you for smoking" e "Juno".</object><br /><object height="315" width="500"></object><br /><object height="315" width="500">Lo stesso giudizio do ora anche a "Tra le nuvole".</object><br /><object height="315" width="500">Gli attori sono bravi, la storia è originale, la colonna sonora accattivante e la fotografia notevole. Le riprese effettuate dagli aerei e i giochi di forme e colori che si creano quando la terra viene vista da un'altra prospettiva, poi, sono davvero splendide.</object><br /><object height="315" width="500"></object><br /><object height="315" width="500">Ma non c'è quel "quid" che fa sì che un film travolga lo spettatore, che lo faccia uscire dalla sala pienamente soddisfatto.</object><br /><object height="315" width="500">Questo "qualcosa" è per me, cinefila accanita, sempre più raro da trovare.</object><br /><object height="315" width="500">C'è soltanto un film recente che, uscita dal cinema, mi ha dato la certezza di avere appena visto un capolavoro: quell' "Inglourious Basterds" di cui tanto si è parlato.</object><br /><object height="315" width="500"></object><br /><object height="315" width="500">La ricerca continua...</object><br /><object height="315" width="500"></object></div>Alicehttp://www.blogger.com/profile/01670210750366548606noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-311169173155355069.post-91802086744907778512010-02-04T22:58:00.000+01:002010-02-06T14:25:19.174+01:00Brevi aggiornamenti<div style="text-align: justify;"><span style="font-weight: bold;">iMussolini </span><span style="font-size:85%;"><br /></span>Leggo sul Corriere che l'applicazione iMussolini, di cui avevo parlato <a href="http://landazzogenerale.blogspot.com/2010/01/di-noemi-letizia-e-imussolini.html#comments">nel post precedente</a>, <a href="http://www.corriere.it/cronache/10_febbraio_03/iphone-rimossa-applicazione-imussolini-discorsi-apple_8d3b0e10-10c8-11df-ab8f-00144f02aabe.shtml">è stata rimossa</a>.<br />In seguito alle polemiche che aveva suscitato, alla <a href="http://www.corriere.it/cronache/10_gennaio_30/usa-sopravvissuti-shoah-applicazione-imussolini-iphone_41430004-0d84-11df-829b-00144f02aabe.shtml?fr=correlati">condanna di un'associazione americana di sopravvissuti alla Shoah</a> e alla denuncia di Cinecittà Luce per uso improprio del suo materiale, la vendita dell'applicazione è stata interrotta.<br />In una nota, Cinecittà spiega che l'uso strumentale, a fini economici, dei discorsi di Mussolini è altamente diseducativo e, inoltre, del tutto inaccettabile in quanto estrapolato dal contesto dell'analisi complessiva.<br /><br />Come si chiedeva qualcuno in un commento al mio post: ora si può fare qualcosa anche per Noemi?<br /><br /><span style="font-size:100%;"><br /></span><span style="font-weight: bold;font-size:100%;" >Non c'è più Delbono a Bologna</span><span style="font-size:100%;"><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEibvT9Dz94Fe95ECXRtwp5ss280eH11vBU7m6BfKXwViqlNKgwcro4nHVITwP-H4PXgNATewm_Ze2UW24CpctDks1y7Dp8-dQnkuACrRCEkbb0TR2vJPjmZSNpjL3Ys7I3phFiClMpwAVR-/s1600-h/del-bono-a-bologna.jpg"><img style="margin: 0pt 0pt 10px 10px; float: right; cursor: pointer; width: 223px; height: 320px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEibvT9Dz94Fe95ECXRtwp5ss280eH11vBU7m6BfKXwViqlNKgwcro4nHVITwP-H4PXgNATewm_Ze2UW24CpctDks1y7Dp8-dQnkuACrRCEkbb0TR2vJPjmZSNpjL3Ys7I3phFiClMpwAVR-/s320/del-bono-a-bologna.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5435117511515280754" border="0" /></a></span><span style="font-size:85%;"><br /></span>Per quello che riguarda l'affaire Delbono, <a href="http://landazzogenerale.blogspot.com/2010/01/news-da-bologna-nius-da-bulagna.html">da me commentato a caldo</a>, dopo le dimissioni ufficiali del sindaco avvenute il 28 gennaio davanti al Consiglio comunale in seguito al voto del bilancio, sono iniziate le ipotesi sul "dopo-Flavio".<br />Il toto-nomi procede sia nel Pdl che nel Pd, che pensa anche alle primarie.<br />Inizialmente era stata paventata la possibilità di accorpare le nuove elezioni comunali a quelle regionali del 28 e 29 marzo, e fare le primarie il 14 febbraio.<br />I cittadini bolognesi, a partire da quelli più famosi come Dalla e Morandi, stanno chiedendo a gran voce che sia Prodi a candidarsi come sindaco per il Pd. Il Professore, gentilmente, ringrazia e rifiuta.<br /><br />E' invece di ieri la notizia che Bologna non potrà votare a fine marzo perchè le dimissioni di Flavio Delbono sono avvenute oltre il termine utile.<br />Se il Parlamento lo riterrà opportuno, potrà approvare una modifica all’attuale normativa degli enti locali per far andare Bologna al voto in primavera o in autunno. In assenza di questo intervento legislativo, le elezioni a Bologna slitteranno al 2011 e la città sarà gestita da un commissario per un anno e mezzo.<br /></div>Alicehttp://www.blogger.com/profile/01670210750366548606noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-311169173155355069.post-10711254677781978032010-01-30T16:43:00.004+01:002010-02-12T12:19:34.657+01:00L'arte di raccontare storie<div style="text-align: justify;">Il 27 gennaio, a San Francisco, <a href="http://www.youtube.com/watch?v=1bQZ9G9G0vg">Steve Jobs ha presentato l' iPad</a>, il tablet di casa Apple a lungo annunciato e finalmente svelato.<br /></div><div style="text-align: justify;"><div style="text-align: justify;">L' ultima creazione della casa di Cupertino ha conquistato le prime pagine dei giornali di tutto il mondo, che le hanno dedicato articoli approfonditi, e su di essa sono stati espressi giudizi contrastanti.<br />Nonostante questo, non è dell'iPad che vorrei parlare, bensì del creatore e mentore della Apple: Steve Jobs.<br /></div><br />Qualche mese fa, leggevo per la mia tesi un libro di <a href="http://www.fazieditore.it/scheda_libro.aspx?l=1097">Christian Salmon intitolato "Storytelling - La fabbrica delle storie"</a>.<br />Salmon mostra come l'arte primordiale di raccontare storie sia stata trasformata, a partire dagli anni '90 del Novecento, in America come in Europa, in una potentissima arma di persuasione.<br />Lo "storytelling" è dunque un capacità narrativa che, posta nelle mani dei guru del marketing e della comunicazione, o in quelle degli <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Spin_doctor">spin doctors</a>, è in grado di plasmare le opinioni dei consumatori e dei cittadini.<br />L'autore svela nel suo libro, frutto di una lunga inchiesta dedicata alle numerose azioni del fenomeno, questo incredibile inganno ai danni dell'immaginario collettivo.<br /><br />E qui torniamo a Steve Jobs.<br />Salmon cita il suo discorso agli studenti di Stanford, pronunciato il 12 giugno 2005 in occasione della cerimonia per le lauree, come esempio lampante del fenomeno dello storytelling.<br /><br />Che Jobs sia un incredibile affabulatore, è sicuro; credo però che, in questo discorso, superi se stesso.<br />Vedere per credere.<br /><br /><object width="320" height="265"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/nFKY8CVwOaU&hl=it_IT&fs=1&color1=0x3a3a3a&color2=0x999999"></param><param name="allowFullScreen" value="true"></param><param name="allowscriptaccess" value="always"></param><embed src="http://www.youtube.com/v/nFKY8CVwOaU&hl=it_IT&fs=1&color1=0x3a3a3a&color2=0x999999" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" width="320" height="265"></embed></object><br /><br /><object width="320" height="265"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/G3bCOLl_1NE&hl=it_IT&fs=1&color1=0x3a3a3a&color2=0x999999"></param><param name="allowFullScreen" value="true"></param><param name="allowscriptaccess" value="always"></param><embed src="http://www.youtube.com/v/G3bCOLl_1NE&hl=it_IT&fs=1&color1=0x3a3a3a&color2=0x999999" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" width="320" height="265"></embed></object><br /><br /><br /></div>Alicehttp://www.blogger.com/profile/01670210750366548606noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-311169173155355069.post-88611511350660026382010-01-27T10:11:00.011+01:002010-01-27T11:15:19.194+01:00Di Noemi Letizia e iMussoliniNon bastava il cielo grigio ormai perenne, la neve, il freddo gelido e l'idea dell'ennesima giornata di studio matto e disperato a rendere complicato il mio risveglio.<br /><div style="text-align: justify;"><div style="text-align: justify;"><span style="font-family:georgia;">No, perchè io ho la sanissima abitudine di leggere i quotidiani on-line (</span><a style="font-family: georgia;" href="http://www.repubblica.it/">Repubblica</a><span style="font-family:georgia;"> e </span><a style="font-family: georgia;" href="http://www.corriere.it/">Corriere</a><a style="font-family: georgia;" href="http://www.corriere.it/"> della Sera</a><span style="font-family:georgia;">, principalmente) mentre sorseggio il caffelatte.</span><br /><span style="font-family:georgia;">Risultato: spesso rischio di rovesciarlo sul computer per i sussulti provocati d</span><span style="font-family:georgia;">alle notizie che mi si parano davanti agli occhi.</span><br /><span style="font-family:georgia;">Forse dovrei porre fine a</span><span style="font-family:georgia;"> tale rito mattutino.</span><br /><span style="font-family:georgia;">Questo è uno di quei giorni in cui ne sono davvero convinta.</span><br /><br />Per farvi capire per quale motivo, sottopongo alla vostra attenzione due articoli che ho appena letto su <a href="http://www.repubblica.it/">Repubblica.it</a>.</div><div style="text-align: justify;"><div style="text-align: justify;"><br />Il primo è relativo all'applicazione per l'iPhone chiamata iMussolini,<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjEub12slXk9mLI_Pn6MjPVm2oRa4b1mCZxCe0d9hzl0WjLoSOhWszEysok2cg2MWMPql8XoXOE04fRaoWRHl0juVL0Hw8SsdhYgaIldvTCbRAQ_a0jdyPfCRwamUayjxoJ9V142AzGss-w/s1600-h/Schermata+2010-01-27+a+10.43.53.png"><img style="margin: 0pt 0pt 10px 10px; float: right; cursor: pointer; width: 223px; height: 172px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjEub12slXk9mLI_Pn6MjPVm2oRa4b1mCZxCe0d9hzl0WjLoSOhWszEysok2cg2MWMPql8XoXOE04fRaoWRHl0juVL0Hw8SsdhYgaIldvTCbRAQ_a0jdyPfCRwamUayjxoJ9V142AzGss-w/s200/Schermata+2010-01-27+a+10.43.53.png" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5431360268297328386" border="0" /></a><br />scaricando la quale si possono ascoltare, leggere e vedere tutti i suoi discorsi sul telefonino. E poichè è anche economica (costa solo 79 centesimi), è il secondo programma più scaricato negli Apple Store. Impossibile farne a meno.<br /></div>Il programma è stato ideato da un imprenditore napoletano venticinquenne che, per evitare troppe polemiche (come l'accusa di apologia del fascismo), sta pensando di crearne uno anche su Gandhi. Per par condicio.<br /><br />Non ci credete? All'inizio non ci riuscivo nemmeno io, poi ho letto<a href="http://www.repubblica.it/cronaca/2010/01/27/news/discorsi_duce_i-phone-2088367/"> l'articolo</a>.<br /><br /><div style="text-align: justify;">La <a href="http://www.repubblica.it/politica/2010/01/27/news/e_ora_noemi_debutta_in_rai_show_in_tv_ma_dopo_le_elezioni-2087925/">seconda notizia riguarda Noemi Letiz</a><a href="http://www.repubblica.it/politica/2010/01/27/news/e_ora_noemi_debutta_in_rai_show_in_tv_ma_dopo_le_elezioni-2087925/">ia</a>, che si sta preparando a fare il suo debutto in Rai.<br />Dopo le elezioni regionali, però, per evitare scandali sgraditi al premier. E non sulle reti Mediaset, per non suscitare il sospetto che le venga fornita una corsia preferenziale.<br />Lascio a voi i commenti.<br /></div><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjFIpjviVKWZy8DOSd4lfuCYFwQFi1CowQaXa1YDrK-cVKtqXwD91NtaJyzluQv-lwVeo1NAJcKvA6LTONjCqGGSvArb6VI3ISXl34J51yLFAOr4T0M3h-olXwQwLcPx2wczloOxn9y7xnr/s1600-h/Schermata+2010-01-27+a+10.31.20.png"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer; width: 400px; height: 255px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjFIpjviVKWZy8DOSd4lfuCYFwQFi1CowQaXa1YDrK-cVKtqXwD91NtaJyzluQv-lwVeo1NAJcKvA6LTONjCqGGSvArb6VI3ISXl34J51yLFAOr4T0M3h-olXwQwLcPx2wczloOxn9y7xnr/s400/Schermata+2010-01-27+a+10.31.20.png" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5431358439926877666" border="0" /></a><br /></div></div>Alicehttp://www.blogger.com/profile/01670210750366548606noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-311169173155355069.post-6085648656220951562010-01-25T14:46:00.008+01:002010-01-25T16:02:10.193+01:00News da Bologna - Nius da Bulàgna<div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia;">Grandi sconvolgimenti politici si stanno verificando, qui a Bologna City: il sindaco Flavio Delbono, del Partito Democratico, sta per annunciare le sue dimissioni.</span><br /></div><div style="text-align: justify; font-family: georgia;">Delbono è sotto inchiesta per peculato, abuso d'ufficio e truffa in relazione ad alcuni viaggi fatti quando era vicepresidente della Regione insieme alla ex segretaria ed ex compagna Cinzia Cracchi, pare a spese della Regione stessa.<br />Travolto dal "Cinzia-gate", come è stato etichettato dai giornali, pare ormai certo che il sindaco darà le sue dimissioni oggi pomeriggio in Consiglio comunale.<br /><br />Benessum, dicono a Bologna. Fantastico.<br /><br />Ennesima delusione politica ed ennesima sensazione di avere sprecato un voto.<br />E io che ero tornata apposta da Lione per votarlo...<br /><br />Non che conoscessi bene Delbono, ma mi sembrava comunque una persona intelligente, bolognese adottivo da molti anni e quindi con una conoscenza approfondita della città. Soprattutto era l'antagonista di un'immagine di politico come quella di Alfredo Cazzola, suo avversario nelle elezioni comunali. Un uomo ricco, con le mani in pasta un pò dappertutto, amato da molti bolognesi perchè, dicono, "è uno che si è fatto da solo". Sicuramente un uomo del fare, come recitava lo slogan della sua campagna elettorale.<br />Un Berlusconi in miniatura, pensavo io, e uno a grandezza naturale basta e avanza.<br /><br />Comunque, Delbono ha vinto le elezioni il 22 giugno con il 60% dei voti e oggi si dimette, travolto da uno scandalo che mescola vicende pubbliche e private.<br />Benchè sabato, dopo l'interrogatorio del pm, avesse dichiarato che non si sarebbe dimesso "nemmeno in caso di rinvio a giudizio", oggi la decisione è stata differente.<br /><br />Sono principalmente due le sensazioni che, da bolognese doc, sto provando in questo momento.<br />Delusione, per una politica nella quale è ormai impossibile credere, per una classe dirigente che delude, a destra come a sinistra alla stessa maniera.<br />E lungi da me cadere nel tranello del "tanto sono tutti uguali", ma è davvero sempre più difficile non pensarlo.<br />E poi provo rabbia, per questa mentalità tutta italiana da furbetto del quartierino, che si sente il più forte e il più dritto di tutti ed è convinto di poter fare sempre i propri interessi perchè tanto nessuno verrà mai a scoprire le malefatte.<br /><br />Adesso quasi quasi esco di casa e vado al bar qui sotto a sentire cosa ne pensano gli umarell e le zdaure ( i vecchietti e le vecchiette, N.d.T) bolognesi, perchè si sa che la saggezza, quella vera, a Bologna risiede nei bar, nei circoli Arci e nelle Bocciofile.<br /></div>Alicehttp://www.blogger.com/profile/01670210750366548606noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-311169173155355069.post-85552531500056870322010-01-23T11:46:00.003+01:002010-01-23T11:51:05.348+01:00<span style="font-weight: normal;font-size:100%;" >Ho appena</span><span style="font-size:100%;"> </span><span style="font-size:100%;"><span style="font-weight: normal;">lett</span></span><span style="font-weight: normal;font-size:100%;" >o</span><span style="font-size:100%;"> </span><span style="font-weight: normal;font-size:100%;" >questo articolo sul <a href="http://www.internazionale.it/home/?p=14946">sito di Internazionale</a></span><span style="font-size:100%;"><span style="font-weight: normal;">. Una riflessione interessante sul ruolo e l'etica del giornalismo in occasione di eventi tragici come quello del terremoto ad Haiti.<br /><span style="font-size:130%;"><br /><br /></span><span style="font-weight: bold;font-size:130%;" >Troppi giornalisti ad Haiti</span><br /></span></span><p style="text-align: justify;">“La catastrofe che ha colpito Haiti pone delle importanti questioni al giornalismo. È necessario che ci siano dei limiti fatti di rispetto e di responsabilità. Bisogna che le informazioni siano inquadrate in un contesto corretto senza scadere nel voyeurismo. Non ci saranno troppi giornalisti ad Haiti?”, si chiede <a href="http://www.ledevoir.com/societe/medias/281269/haiti-le-defi-mediatique">Le Devoir</a>.<span id="more-14946"></span></p><div style="text-align: justify;"> </div><p style="text-align: justify;">Sul sito del giornale canadese è scoppiata la polemica tra i lettori: ci sono effettivamente troppi giornalisti? Sono d’intralcio all’organizzazione degli aiuti internazionali? “I reporter sono indispensabili per la copertura mediatica e quindi per sensibilizzare il mondo, sia le persone comuni sia i governi. Il loro ruolo è quello di andare sul posto e verificare che la realtà non sia deformata da racconti che vengono diffusi senza controllo. Ma in questi giorni abbiamo visto delle scene scioccanti. Giornalisti che per riprendere le operazioni di salvataggio le rallentavano, per esempio”, continua Le Devoir.</p><div style="text-align: justify;"> </div><p style="text-align: justify;">Tuttavia secondo il giornale canadese “sarebbe molto peggio se la stampa non fosse lì a raccontare e a monitorare la situazione”. La rivista statunitense <a href="http://www.tnr.com/article/politics/the-disaster-pool">New Republic</a> è molto più critica: “La copertura mediatica della crisi umanitaria ad Haiti è stata a dir poco ridondante. Le decine di reportage che arrivano da Haiti stanno mettendo a dura prova una situazione già abbastanza fragile”.</p><div style="text-align: justify;"> </div><p style="text-align: justify;">Secondo <em>New Republic</em> trasportare e mentenere le centinaia di giornalisti che sono ad Haiti in questo momento “non è un gioco che costa poco”. “La Cnn e la Cbs hanno cinquanta inviati sul posto in queste ore, Fox venticinque. E ogni rete televisiva che si rispetti ha un numero simile di persone impiegate a seguire questa storia. I quotidiani sono più parchi, per esempio il New York Times e il Washington Post hanno dieci giornalisti. Vista la situazione drammatica del paese è difficile credere che la presenza così massiccia della stampa non stia ritardando l’arrivo degli aiuti e degli operatori umanitari. C’è scarsità di alloggi ad Haiti, ma anche scarsità di alimenti e di acqua. Tutti questi giornalisti finiscono per sottrarre risorse ai sopravvissuti del terremoto”.</p><div style="text-align: justify;"> </div><p style="text-align: justify;">Per evitare di creare ulteriori difficoltà, New Republic suggerisce di costituire dei pool – cioè delle squadre di giornalisti che producono contenuti per più di una testata – e di annullare in questo modo la competizione tra le diverse emittenti. “Invece di creare un problema logistico ogni volta che un disastro naturale si abbatte su qualche area del mondo, si potrebbe utilizzare questo protocollo di lavoro che è usato normalmente in altri contesti”, conclude New Republic.</p><h1 face="georgia" style="font-weight: bold; text-align: justify;" class="entry-title"></h1>Alicehttp://www.blogger.com/profile/01670210750366548606noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-311169173155355069.post-71943718791476572002010-01-21T12:07:00.015+01:002010-01-21T15:17:18.940+01:00Operazione "Piombo Fuso", il film documentario<div style="text-align: justify;"><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg7XyiMNuI4XhiWQCVWltRc19GhTAmri9rcMpoCINaaVvDWaqUrlxYaqAZzFf6U6qVB4gZEvDgruQZ4nV2IYbuqV1bUVTT8DZQydMxYb_uFWQuHJOhJL5Cy8n3VgEVM40mhOOtTiIG-qjcW/s1600-h/images.jpg"><img style="margin: 0pt 10px 10px 0pt; float: left; cursor: pointer; width: 141px; height: 184px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg7XyiMNuI4XhiWQCVWltRc19GhTAmri9rcMpoCINaaVvDWaqUrlxYaqAZzFf6U6qVB4gZEvDgruQZ4nV2IYbuqV1bUVTT8DZQydMxYb_uFWQuHJOhJL5Cy8n3VgEVM40mhOOtTiIG-qjcW/s400/images.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5429194713940562210" border="0" /></a>Qualche giorno fa sono stata alla presentazione del film <a href="http://www.pulsemedia.it/piombofuso/">"Piombo Fuso", di Stefano Savona</a>.<br /></div><div style="text-align: justify;font-family:georgia;"><span style="font-size:100%;">Come molti ricorderanno, Operazione "Piombo Fuso" fu il nome dato dalle forze armate israeliane all'attacco alla Striscia di Gaza che iniziò il 27 dicemb</span><span style="font-size:100%;">re 2008 e si concluse il 6 gennaio 2009, con l'intento di colpire duramente l'amministrazione di Hamas e generare una situazione di maggiore sicurezza nella Striscia.<br />I bombardamenti cessarono grazie a una risoluzione dell'ONU e, in seguito, alla Conferenza di Pace di Sharm El Sheikh, ma l'operazione militare provocò circa 1203 vittime palestinesi, tra le quali 410 bambini, e 13 morti israeliani.<br /><br />Stefano Savona è un regista indipendente di film documentari ed è stato uno dei pochissimi operatori a riuscire a entrare nella Striscia di Gaza durante gli ultimi giorni dell'Operazione "Piombo Fuso". Ha così potuto documentare attraverso le immagini la vita quotidiana a Gaza, la distruzione degli edifici e la morte dei civili, il bombardamento di obiettivi tutt'altro che militari (come un campo da calcio) e l'ipocrisia delle dichiarazioni rilasciate dai politici israeliani.<br /><br />Nel film i dialoghi sono quasi inesistenti, non c'è una voce fuori campo nè alcun tipo di musica di sottofondo, fatta eccezione per il rumore dello scoppio delle bombe e il sibilo continuo provocato dai droni che sorvolano la Striscia.<br />E' la potenza delle immagini a travolgerci, a farci tenere gli occhi sbarrati per un'ora e mezza; le parole sarebbero superflue e inadeguate.<br />Le immagini, i volti, i panorami di case distrutte rimangono impressi nella nostra mente.<br /><br /></span><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh8WNRkNoNzTAj_uosXa2LiqJLt0LTMzLqhxFCc-4esf-LQeecoJmMxOONLSA_S8Fz66peDapH1qc1-5h1Nb6K9C4rY8OqScgUZ9L08YlAItr_O90xniPkPDx1l4po299K8_qg3vJFbJ8ie/s1600-h/PiomboFuso.jpg"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer; width: 400px; height: 272px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh8WNRkNoNzTAj_uosXa2LiqJLt0LTMzLqhxFCc-4esf-LQeecoJmMxOONLSA_S8Fz66peDapH1qc1-5h1Nb6K9C4rY8OqScgUZ9L08YlAItr_O90xniPkPDx1l4po299K8_qg3vJFbJ8ie/s400/PiomboFuso.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5429193776685008258" border="0" /></a><br /><span style="font-size:100%;">Con questo film documentario, già vincitore del premio speciale della giuria al Festival del film di Locarno e di numerosi altri riconoscimenti, Stefano Savona ci ricorda la violenza e l'ingiustizia che hanno caratterizzato l'Operazione "Piombo Fuso" che, a solo un anno di distanza, rischia già di essere dimenticata.<br /><br />Come sosteneva Roland Barthes, "la veggenza del Fotografo (o in questo caso del regista) non consiste tanto nel vedere, quanto piuttosto nel trovarsi là."<br /></span></div>Alicehttp://www.blogger.com/profile/01670210750366548606noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-311169173155355069.post-16054005775768616662010-01-15T17:56:00.004+01:002010-02-12T10:07:41.128+01:00Lavori in corso<div style="text-align: justify;">Chiedo umilmente perdono se in questo periodo sono a dir poco evanescente, sia sul blog che nella vita reale.<br /><br />Lo scorso weekend ho imbiancato (eccezion fatta per una parete che è stata dipinta color giallo canarino!), sistemato, pulito, quella che da lunedì è ufficialmente la mia nuova casa. In rue San Donato.<br /><br />Chiunque mi conosca sa che io non riesco mai a fare una cosa alla volta, senza corse contro il tempo e senza ansie. Certo che no, io sono una specialista nel fare le cose "alla carlona" come si dice a Bologna; cioè in modo a dir poco approssimativo.<br /><br />Quindi mi sono lanciata nell'impresa di ridipingere la stanza, traslocare, dare gli ultimi esami e, bien s<span style="font-size:100%;">û</span>r, continuare a lavorare. Tutto contemporaneamente.<br /><br />Comprenderete dunque quanto in questo periodo possa essere incasinata.<br /><br />Lunedì a mezzanotte sono entrata nella nuova stanza con un paio di valigie, i libri e il fedelissimo Mac. Le valigie giacciono ancora sul pavimento, aperte. I libri e il Mac, invece, stati accuratamente riposti.<br /><br />Fa un effetto strano svegliarsi alla mattina, guardare fuori dalla finestra e non avere più davanti agli occhi quella vista alla quale eravamo tanto abituati.<br />Mi era già successo quando ero in Erasmus a Lione, ma quello che si vedeva dalla finestra della mia stanza era così meraviglioso che non avrebbe potuto farmi rimpiangere nulla. E poi si trattava di una situazione transitoria, sapevo che dopo qualche mese sarei tornata alle mie abitudini.<br /><br />Ora, invece, è tutto un pò diverso.<br />La vista è meno bella, palazzi e non più alberi o il fiume, ma l'idea che questa potrebbe essere la mia casa per un tempo più lungo.<br />A volte mi chiedo se ho fatto la scelta giusta, a volte ne sono certa e due secondi dopo sono sicura del contrario.<br />Però guardare questa stanza che ogni giorno che passa diventa sempre un pò più mia, guardare la parete gialla dipinta con tanta cura, condividere la quotidianità con un'amica, mi rende felice.<br /><br />Starò mica crescendo, eh?<br /></div>Alicehttp://www.blogger.com/profile/01670210750366548606noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-311169173155355069.post-49619776669504267762010-01-10T15:47:00.002+01:002010-02-11T12:56:12.852+01:00Film della settimana: "Soul Kitchen"<object height="295" width="480"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/fu2VS0ePjO0&hl=it_IT&fs=1&color1=0x3a3a3a&color2=0x999999"><param name="allowFullScreen" value="true"><param name="allowscriptaccess" value="always"><embed src="http://www.youtube.com/v/fu2VS0ePjO0&hl=it_IT&fs=1&color1=0x3a3a3a&color2=0x999999" type="application/x-shockwave-flash" allowscriptaccess="always" allowfullscreen="true" height="295" width="480"></embed></object><br /><br /><div style="text-align: justify;">Del regista e sceneggiatore tedesco di origine turca Fatih Akin in passato avevo visto due film: <a href="http://www.imdb.com/title/tt0347048/">"La sposa turca"</a> e <a href="http://www.imdb.com/title/tt0880502/">"Ai confini del paradiso"</a>.<br />Entrambi mi erano piaciuti moltissimo, benchè le tematiche trattate fossero in tutti e due i casi drammatiche e impegnative.<br /><br />Quando ho visto il trailer di <a href="http://www.imdb.com/title/tt1244668/">"Soul Kitchen"</a>, l'impressione che il regista avesse cambiato stile e soggetto rispetto ai film precedenti è stata immediata. Soltanto guardando quel breve video mi sono ritrovata prima a sorridere, poi a ridere di gusto.<br />Non potevo perdermelo.<br /><br />In una Amburgo grigia e cosmopolita si sviluppano le avventure di Zinos, un cuoco di origine greca, e di tutti i personaggi che sono legati a lui o al suo ristorante, il Soul Kitchen.<br />In un susseguirsi di eventi a volte esilaranti, a volte drammatici, a volte surreali, Fatih Akin racconta semplicemente la vita.<br /><br />Abbandonati i toni drammatici degli altri due film, "Soul Kitchen" è una commedia dal ritmo vivace ed energico, grazie anche all'uso costante della musica rock come colonna sonora.<br />Da vedere se avete voglia di un film allegro, intelligente e ben fatto, se avete voglia di ridere.<br /></div>Alicehttp://www.blogger.com/profile/01670210750366548606noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-311169173155355069.post-31413917732925294612010-01-07T19:49:00.002+01:002010-01-07T20:01:34.696+01:00<div style="text-align: justify;"><span style="font-size:100%;"><span style="font-family: georgia;">Approdata a Bologna dopo qualche giorno passato sulle gelide Dolomiti, ho trascorso buona parte del pomeriggio a passare in rassegna i siti internet e i blog che leggo abitualmente alla ricerca di articoli e notizie interessanti. </span></span><br />Ho trovato <a href="http://www.internazionale.it/home/?p=13629">questo</a> sul solito sito del solito Internazionale, senza i quali sarei inesorabilmente persa!<br />Per noi aspiranti giornalisti o simili, e soprattutto per me irrecuperabile prolissa, è quasi illuminante.<br /><br /><br /> <div style="font-weight: bold;" class="headline_area"><span style="font-size:130%;">Informazione: poche parole ma buone</span> </div> <p><span style="font-size:100%;">Una delle ragioni della crisi dei giornali tradizionali, secondo il fondatore di <a href="http://www.slate.com/">Slate</a> <a href="http://en.wikipedia.org/wiki/Michael_Kinsley">Michael Kinsley</a>, è l’eccessiva lunghezza degli articoli. “Su internet, invece, gli articoli vanno subito al sodo”, scrive Kinsley sull’<a href="http://www.theatlantic.com/doc/201001/short-writing">Atlantic Monthly</a>. <span id="more-13629"></span></span></p> <p><span style="font-size:100%;">“Scrivere per un giornale significa seguire delle regole e delle convenzioni molto rigide, che non necessariamente aiutano nella comprensione immediata della notizia. La colpa non è dei giornalisti: le convenzioni sono stabilite da una tradizione che è abbastanza ingessata e detta legge. Un tempo questa abbondanza di parole non necessarie era considerata un progresso rispetto alla notizia secca. La regola era: ‘Non raccontare la storia, ma spiega al lettore il suo significato’. Ma questa consuetudine di fornire ‘un contesto’ è diventata invece un invito a gonfiare le storie”, afferma Kinsley.</span></p> <p><span style="font-size:100%;">Nei giornali c’è una regola per cui l’ultimo aggiornamento di una storia dev’essere coprensibile anche da chi non ha seguito l’intera vicenda. Quindi ogni notizia è ricostruita in modo che “anche chi è appena uscito dal coma” possa capirla. Ma questo ha portato alla diffusione di articoli che ripetono all’infinito la stessa storia aggiungendo ogni volta solo qualche piccola novità. </span></p> <p><span style="font-size:100%;">Secondo Kinsley, inoltre, il ricorso a citazioni e a virgolettati per riportare il parere di esperti e osservatori imparziali è un altro dispendio inutile di parole e di spazio. “A volte la frase in cui si presenta l’autore è più lunga della citazione che gli si attribuisce. Oppure si citano illustri sconosciuti con l’unico scopo di avvalorare la tesi del giornalista e di dare l’impressione di essere oggettivi”. </span></p> <p><span style="font-size:100%;">“Quando ho cominciato a fare il giornalista al <a href="http://www.dailytribune.com/">Royal Oak Daily Tribune</a>, in Michigan, il caporedattore mi disse: ‘Ogni parola che tagli sono soldi risparmiati per l’editore’. All’epoca non mi sembrava un’idea molto nobile sacrificare le mie parole per far guadagnare l’editore. Ma per i giornalisti di oggi la questione è molto più delicata”, conclude Kinsley. </span></p></div>Alicehttp://www.blogger.com/profile/01670210750366548606noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-311169173155355069.post-43207093552101517132009-12-31T16:23:00.001+01:002009-12-31T16:26:08.191+01:00<div style="text-align: justify;">Una delle cose che adoro fare è scrivere liste ed elenchi, quindi quale giornata migliore per enumerare tutti i buoni propositi per l'anno nuovo? <br />Molti sono gli stessi da almeno un lustro, ma tant'è. La determinazione non è esattamente una delle mie virtù! <span style="font-style: italic;"></span><br /><span style="font-style: italic;"></span><br /><span style="font-style: italic;">Andare a New York, e in Portogallo, e in India. Tornare in Africa. Viaggiare moltissimo. Andare a vivere a Berlino e poi a Parigi. Finire tutti i libri che ho cominciato e poi abbandonato. Leggere di più. Leggere "Guerra e Pace". Andare a correre. Andare in piscina. Volermi bene. Imparare a vivere con più leggerezza. Essere meno testarda ma più determinata. Iscrivermi a un corso di danza afro. Meno viaggi mentali e più concretezza. Meno parole e più concretezza. Lasciarsi andare. Andare più spesso al cinema. Scoprire i vecchi film in bianco e nero. Credere in me stessa. Crederci e resistere. Aprire un chiosco sulla spiaggia a Formentera. Provarci sempre, arrendersi mai! Avere più pazienza. Coltivare i sogni. Avere una casa colorata e accogliente. Pedalare per il centro di Bologna con il sorriso sulle labbra, senza inveire contro i Suv e senza pensare allo smog. Smetterla di sognare di sgonfiare le gomme dei Suv, oppure farlo sul serio. Rileggere i romanzi di avventura che da bambina mi facevano sognare ad occhi aperti, perchè credo che ora avrebbero lo stesso effetto. Realizzare almeno qualcuno dei buoni propositi elencati sopra. </span><br /><br />Buon anno ragazze e ragazzi, buon anno.</div>Alicehttp://www.blogger.com/profile/01670210750366548606noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-311169173155355069.post-497591765934658182009-12-24T10:55:00.006+01:002010-01-07T19:44:45.049+01:00<span style="font-family: georgia;font-family:georgia;font-size:100%;" >Dal </span><span style="font-size:100%;"><a style="font-family: georgia;" href="http://www.internazionale.it/home/">sito di Internazionale</a></span><span style="font-family: georgia;font-family:georgia;font-size:100%;" >.</span><span style="font-size:85%;"><br /></span><br /><img src="http://www.internazionale.it/home/wp-content/uploads/2009/12/albero2.jpg" alt="albero2" title="albero2" class="alignleft size-full wp-image-12654" height="138" width="100" /><br /><span style="font-family: georgia;font-size:100%;" ><span style="font-weight: bold;"><br />Le regole: feste di Natale</span><span style=""><br /></span></span><span style="font-family: georgia;font-family:georgia;font-size:100%;" ><strong><br /></strong></span><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: georgia;font-family:georgia;font-size:100%;" ><strong>1.</strong> Se non ci sono almeno venti parenti, non è un cenone della vigilia. <strong>2.</strong> Se dura meno di cinque ore, non può essere definito pranzo di Natale. <strong>3.</strong> La messa di mezzanotte è una leggenda metropolitana: nessuno ci è mai stato davvero. <strong>4.</strong> Quella renna in plexigrass ricevuta da tua zia è un regalo da riciclare: basta capire se devi buttarla nel vetro o nella plastica. <strong>5.</strong> Solo chi è ingrassato cinque chili può essere certo di aver passato delle buone vacanze.</span><br /></div>Alicehttp://www.blogger.com/profile/01670210750366548606noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-311169173155355069.post-15627776536107582712009-12-23T11:34:00.016+01:002010-01-07T19:41:29.893+01:00Natale e dintorni<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg9c3KGXbmaXof6JuCil3BWMfN-KgmAoPHfjfkv6m37G_oeHjlI-dEuLVjqbjrb3HaOkH5mtQ-tuZnslL50sSrdIBrkYNQAVDtLzKHU-YohsOBoRlrqIByMU9_xgFmj1v0_-Ea_-QXM92v4/s1600-h/100_5123.jpg"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer; width: 300px; height: 400px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg9c3KGXbmaXof6JuCil3BWMfN-KgmAoPHfjfkv6m37G_oeHjlI-dEuLVjqbjrb3HaOkH5mtQ-tuZnslL50sSrdIBrkYNQAVDtLzKHU-YohsOBoRlrqIByMU9_xgFmj1v0_-Ea_-QXM92v4/s400/100_5123.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5418424967215364034" border="0" /></a><span style=";font-family:georgia;font-size:100%;" >
<br /><span style="font-size:100%;"><name="titolo" style="font-family: georgia;" content=""> <equiv="content-type" content="text/html; charset=utf-8"> <name="progid" content="Word.Document"> <name="generator" content="Microsoft Word 2008"> <name="originator" content="Microsoft Word 2008"> <!--[if gte mso 9]><xml> <o:officedocumentsettings> <o:allowpng/> </o:OfficeDocumentSettings> </xml><![endif]--><!--[if gte mso 9]><xml> <w:worddocument> <w:zoom>0</w:Zoom> <w:trackmoves>false</w:TrackMoves> <w:trackformatting/> <w:hyphenationzone>14</w:HyphenationZone> <w:punctuationkerning/> <w:drawinggridhorizontalspacing>18 pt</w:DrawingGridHorizontalSpacing> <w:drawinggridverticalspacing>18 pt</w:DrawingGridVerticalSpacing> <w:displayhorizontaldrawinggridevery>0</w:DisplayHorizontalDrawingGridEvery> <w:displayverticaldrawinggridevery>0</w:DisplayVerticalDrawingGridEvery> <w:validateagainstschemas/> <w:saveifxmlinvalid>false</w:SaveIfXMLInvalid> <w:ignoremixedcontent>false</w:IgnoreMixedContent> <w:alwaysshowplaceholdertext>false</w:AlwaysShowPlaceholderText> <w:compatibility> <w:breakwrappedtables/> <w:dontgrowautofit/> <w:dontautofitconstrainedtables/> <w:dontvertalignintxbx/> </w:Compatibility> </w:WordDocument> </xml><![endif]--><!--[if gte mso 9]><xml> <w:latentstyles deflockedstate="false" latentstylecount="276"> </w:LatentStyles> </xml><![endif]--> <style> <!-- /* Style Definitions */ p.MsoNormal, li.MsoNormal, div.MsoNormal {mso-style-parent:""; margin:0cm; margin-bottom:.0001pt; mso-pagination:widow-orphan; font-size:12.0pt; font-family:"Times New Roman"; mso-fareast-font-family:"Times New Roman"; mso-bidi-font-family:"Times New Roman";} @page Section1 {size:612.0pt 792.0pt; margin:70.85pt 2.0cm 2.0cm 2.0cm; mso-header-margin:36.0pt; mso-footer-margin:36.0pt; mso-paper-source:0;} div.Section1 {page:Section1;} --> </style> <!--[if gte mso 10]> <style> /* Style Definitions */ table.MsoNormalTable {mso-style-name:"Tabella normale"; mso-tstyle-rowband-size:0; mso-tstyle-colband-size:0; mso-style-noshow:yes; mso-style-parent:""; mso-padding-alt:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt; mso-para-margin:0cm; mso-para-margin-bottom:.0001pt; mso-pagination:widow-orphan; font-size:12.0pt; font-family:"Times New Roman"; mso-ascii-font-family:Cambria; mso-ascii-theme-font:minor-latin; mso-fareast-font-family:"Times New Roman"; mso-fareast-theme-font:minor-fareast; mso-hansi-font-family:Cambria; mso-hansi-theme-font:minor-latin;} </style> <![endif]-->
<br /></name="originator"></name="generator"></name="progid"></equiv="content-type"></name="titolo"></span></span> <meta name="Titolo" content=""> <meta name="Parole chiave" content=""> <meta equiv="Content-Type" content="text/html; charset=utf-8"> <meta name="ProgId" content="Word.Document"> <meta name="Generator" content="Microsoft Word 2008"> <meta name="Originator" content="Microsoft Word 2008"> <link style="font-family: georgia;" rel="File-List" href="file://localhost/Users/alice/Library/Caches/TemporaryItems/msoclip/0clip_filelist.xml"> <!--[if gte mso 9]><xml> <o:officedocumentsettings> <o:allowpng/> </o:OfficeDocumentSettings> </xml><![endif]--><!--[if gte mso 9]><xml> <w:worddocument> <w:zoom>0</w:Zoom> <w:trackmoves>false</w:TrackMoves> <w:trackformatting/> <w:hyphenationzone>14</w:HyphenationZone> <w:punctuationkerning/> <w:drawinggridhorizontalspacing>18 pt</w:DrawingGridHorizontalSpacing> <w:drawinggridverticalspacing>18 pt</w:DrawingGridVerticalSpacing> <w:displayhorizontaldrawinggridevery>0</w:DisplayHorizontalDrawingGridEvery> <w:displayverticaldrawinggridevery>0</w:DisplayVerticalDrawingGridEvery> <w:validateagainstschemas/> <w:saveifxmlinvalid>false</w:SaveIfXMLInvalid> <w:ignoremixedcontent>false</w:IgnoreMixedContent> <w:alwaysshowplaceholdertext>false</w:AlwaysShowPlaceholderText> <w:compatibility> <w:breakwrappedtables/> <w:dontgrowautofit/> <w:dontautofitconstrainedtables/> <w:dontvertalignintxbx/> </w:Compatibility> </w:WordDocument> </xml><![endif]--><!--[if gte mso 9]><xml> <w:latentstyles deflockedstate="false" latentstylecount="276"> </w:LatentStyles> </xml><![endif]--> <style> <!-- /* Font Definitions */ @font-face {font-family:Cambria; panose-1:2 4 5 3 5 4 6 3 2 4; mso-font-charset:0; mso-generic-font-family:auto; mso-font-pitch:variable; mso-font-signature:3 0 0 0 1 0;} @font-face {font-family:georgia; panose-1:2 4 5 2 5 4 5 2 3 3; mso-font-charset:0; mso-generic-font-family:auto; mso-font-pitch:variable; mso-font-signature:3 0 0 0 1 0;} /* Style Definitions */ p.MsoNormal, li.MsoNormal, div.MsoNormal {mso-style-parent:""; margin:0cm; margin-bottom:.0001pt; mso-pagination:widow-orphan; font-size:12.0pt; font-family:"Times New Roman"; mso-ascii-font-family:Cambria; mso-ascii-theme-font:minor-latin; mso-fareast-font-family:Cambria; mso-fareast-theme-font:minor-latin; mso-hansi-font-family:Cambria; mso-hansi-theme-font:minor-latin; mso-bidi-font-family:"Times New Roman"; mso-bidi-theme-font:minor-bidi; mso-fareast-language:EN-US;} @page Section1 {size:612.0pt 792.0pt; margin:70.85pt 2.0cm 2.0cm 2.0cm; mso-header-margin:36.0pt; mso-footer-margin:36.0pt; mso-paper-source:0;} div.Section1 {page:Section1;} --> </style> <!--[if gte mso 10]> <style> /* Style Definitions */ table.MsoNormalTable {mso-style-name:"Tabella normale"; mso-tstyle-rowband-size:0; mso-tstyle-colband-size:0; mso-style-noshow:yes; mso-style-parent:""; mso-padding-alt:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt; mso-para-margin:0cm; mso-para-margin-bottom:.0001pt; mso-pagination:widow-orphan; font-size:12.0pt; font-family:"Times New Roman"; mso-ascii-font-family:Cambria; mso-ascii-theme-font:minor-latin; mso-fareast-font-family:"Times New Roman"; mso-fareast-theme-font:minor-fareast; mso-hansi-font-family:Cambria; mso-hansi-theme-font:minor-latin;} </style> <![endif]--> <!--StartFragment--> <p class="MsoNormal" style="text-align: justify; font-family: georgia;font-family:georgia;"><span style="font-size:85%;">Per me il Natale ha l’odore della colla Vinavil che usavo alle scuole elementari per creare i regali per i miei genitori, e il profumo dell’abete appena comprato ancora da addobbare. <o:p></o:p></span></p> <p class="MsoNormal" style="margin: 0.1pt 0cm; text-align: justify; font-family: georgia;font-family:georgia;"><span style="font-size:85%;">Ha la magia del presepe animato della Chiesa di San Francesco che ogni anno, quando ero bambina, il nonno mi portava a vedere ed io rimanevo a osservare a lungo, finché nella rappresentazione la notte si trasformava in giorno e il giorno di nuovo in notte. Ha la dolcezza della mia mano stretta in quella del nonno mentre attraversavamo il centro di Bologna con l’autobus. <o:p></o:p></span></p> <p class="MsoNormal" style="margin: 0.1pt 0cm; text-align: justify; font-family: georgia;font-family:georgia;"><span style="font-size:85%;">Il mio Natale è la tovaglia rossa con le coccinelle nere stesa dalla nonna per il pranzo del 25 dicembre, il sapore del suo mascarpone, la soddisfazione che provavo quando riuscivo a scovare un pezzo di cioccolata più grande degli altri.<o:p></o:p></span></p> <p class="MsoNormal" style="margin: 0.1pt 0cm; text-align: justify; font-family: georgia;font-family:georgia;"><span style="font-size:85%;">E’ la felicità di trovare, ogni anno, il solito e tanto atteso pacchetto rettangolare che conteneva l’ultimo cartone animato da guardare tutti insieme il pomeriggio di Natale e la sorpresa di vederne tanti altri misteriosi. <o:p></o:p></span></p> <p class="MsoNormal" style="margin: 0.1pt 0cm; text-align: justify; font-family: georgia;font-family:georgia;"><span style="font-size:85%;">Sono le prime luminarie per le strade, gli alberi con le lucine in piazza Aldrovandi, le palle di vetro comprate in Austria d’estate e regalate tutti gli anni alla nonna. <o:p></o:p></span></p> <p class="MsoNormal" style="margin: 0.1pt 0cm; text-align: justify; font-family: georgia;font-family:georgia;"><span style="font-size:85%;">Sono i biscotti e il bicchierino di grappa che i miei genitori lasciavano sul tavolo del soggiorno per Babbo Natale e che al mattino erano scomparsi perchè, si sa, quando lui arriva insieme alle renne sono tutti infreddoliti e affamati.<o:p></o:p></span></p> <p class="MsoNormal" style="margin: 0.1pt 0cm; text-align: justify; font-family: georgia;font-family:georgia;"><span style="font-size:85%;">E’ l’eccitazione della sveglia presto per scartare i regali e il rumore delle carte strappate, è la colorata confusione del nostro soggiorno e l’attesa della neve che potrebbe rendere tutto ancora più speciale.<o:p></o:p></span></p> <p class="MsoNormal" style="margin: 0.1pt 0cm; text-align: justify; font-family: georgia;font-family:georgia;"><span style="font-size:85%;"><o:p> </o:p></span></p> <p class="MsoNormal" style="margin: 0.1pt 0cm; text-align: justify; font-family: georgia;font-family:georgia;"><span style="font-size:85%;">Qualche giorno fa, mentre pedalavo in via Santo Stefano, mi sono improvvisamente resa conto di che cosa significhi per me il Natale. Quella festa che in questi ultimi anni ho detestato sempre di più per la confusione in centro, le file di macchine per strada, la corsa agli acquisti, lo sgomitare nei negozi, la gente nervosa e frenetica, le luci accese sempre prima.<o:p></o:p></span></p> <p class="MsoNormal" style="margin: 0.1pt 0cm; text-align: justify; font-family: georgia;font-family:georgia;"><span style="font-size:85%;">Per me il Natale, quello che amo, è quello della mia infanzia. Il ricordo dei suoi profumi e le sue immagini mi riportano indietro nel tempo, sono scolpiti nella mia memoria, vividi come se appartenessero a ieri. <o:p></o:p></span></p> <p class="MsoNormal" style="margin: 0.1pt 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: georgia;font-family:georgia;font-size:85%;" >Spero che nessuna di queste sensazioni mi abbandoni mai, che possano rimanere così forti, che l’odore di un barattolo di Vinavil mi riporti immediatamente indietro negli anni.</span><span style="font-family:georgia;"><o:p></o:p></span></p> Alicehttp://www.blogger.com/profile/01670210750366548606noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-311169173155355069.post-83654370856926103512009-12-21T22:26:00.000+01:002009-12-22T16:58:31.728+01:00<div style="text-align: justify;">Anche senza dare credito alla "teoria del complotto", non sarebbe stata necessaria una particolare conoscenza della politica italiana per prevedere che l'aggressione a Silvio Berlusconi gli avrebbe effettivamente procurato maggiori consensi.<br /><br /><a href="http://www.internazionale.it/home/?p=12719">Un articolo dal sito di Internazionale</a>.<br /><br />Mentre la maggior parte della stampa italiana continua a fingere di non accorgersene.<br /><span style="font-size:130%;"><br /><br /><span style="font-weight: bold;">Dopo l’attentato la popolarità di Berlusconi cresce di sette punti</span><br /></span><div style="text-align: justify; font-family: georgia;"> </div><p style="text-align: justify; font-family: georgia;">Il quotidiano spagnolo <a href="http://www.elpais.com/articulo/internacional/Berlusconi/Seguire/adelante/bien/pais/elpepuint/20091220elpepuint_3/Tes">El Pa</a><a href="http://www.elpais.com/articulo/internacional/Berlusconi/Seguire/adelante/bien/pais/elpepuint/20091220elpepuint_3/Tes">ís</a> racconta come l’attentato subìto stia facendo conquistare consensesi a Silvio Berlusconi, che negli ultimi tempi aveva perso popolarità a causa degli scandali sessuali e delle rivelazioni del pentito di mafia Gaspare Spatuzza. <span id="more-12719"></span></p><div style="text-align: justify; font-family: georgia;"> </div><p style="text-align: justify; font-family: georgia;">“‘Andrò avanti per il bene del paese’, ha detto Silvio Berlusconi in un messaggio ai sostenitori del suo partito, riuniti a Verona in una manifestazione di solidarietà verso il presidente del consiglio. L’attacco selvaggio di Massimo Tartaglia, che una settimana fa ha lanciato un souvenir di alabastro contro il premier, ha prodotto un vantaggio politico per Berlusconi. Un recente sondaggio del Corriere della Sera ha mostrato che la sua popolarità è cresciuta di sette punti in pochi giorni”. </p><div style="text-align: justify; font-family: georgia;"> </div><p style="text-align: justify;"><span style="font-family:georgia;">Il <a href="http://www.guardian.co.uk/world/2009/dec/20/italy-coccaglio-operation-white-christmas">Guardian</a> </span><span style="font-family:georgia;">denuncia, invece, l’operazione White Christmas contro gli immigrati irregolari, lanciata dall’amministrazione comunale di un paese del nord Italia. “Mentre ai piedi delle Alpi cadeva la prima neve, il centro di Coccaglio presentava una scena idilliaca. Di fronte alla basilica del settecento si staglia un magnifico albero di Natale, alto quasi quanto la torre romanica che svetta dalla parte opposta. Ma gli ottomila abitanti di Coccaglio, che si trova a metà strada tra Milano e Venezia, vivranno in modo speciale l’attesa per la più sacra delle feste della cristianità. La giunta comunale, guidata dalla Lega Nord, ha ordinato ai vigili urbani di andare casa per casa in cerca di immigrati illegali. L’operazione White Christmas dovrebbe concludersi il 25 dicembre. La campagna ha suscitato le proteste del Vaticano che l’ha definita ‘triste e angosciante’, ma d’altra parte ha ricevuto il pieno sostegno del governo Berlusconi”.</span></p></div>Alicehttp://www.blogger.com/profile/01670210750366548606noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-311169173155355069.post-49017171723332645942009-12-15T10:53:00.007+01:002009-12-15T11:37:30.763+01:00Ah, le Monde!<div style="text-align: justify;">In merito all'aggressione di Silvio Berlusconi, Philippe Ridet, corrispondente di "Le Monde" da Roma, già ieri sera ha dichiarato quello che nessun giornale italiano ha ancora neppure accennato.<br />Cioè che <a href="http://www.lemonde.fr/europe/portfolio/2009/12/14/l-agression-de-silvio-berlusconi-va-encore-renforcer-sa-popularite_1280498_3214.html#xtor=RSS-3208">l'aggressione stessa rinforzerà ancora di più la popolarità del premier</a>.<br /><br />E non credo sia sintomo di mancanza di sensibilità o di buon gusto affermarlo.<br /></div>Alicehttp://www.blogger.com/profile/01670210750366548606noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-311169173155355069.post-42985857416000805302009-12-14T23:46:00.001+01:002010-01-27T22:58:32.079+01:00<div style="text-align: justify;font-family:georgia;"><span style="font-size:100%;">Sono tornata da Lione da qualche giorno, mi sono lasciata travolgere dalla città e la </span>Fête<span style="font-size:100%;"><span style="font-style: italic;"> </span>des Lumières è stata meravigliosa, non faceva neppure freddo.<br />Avevo pensato di scrivere di questo, ma...<br /><br />Credo che non ci sia nessuno in Italia e oltre che non sappia quello che è successo ieri sera a Milano. Silvio Berlusconi, mentre saluta la folla e firma autografi dopo il suo discorso in piazza Duomo, viene colpito al volto con una statuetta-souvenir del Duomo medesimo. Il viso sanguinante è immortalato da decine di macchine fotografiche e telecamere, poi il presidente del Consiglio viene trasportato all'ospedale.<br />Dopo poche ore i siti internet dei principali quotidiani riportano la notizia che a colpirlo è stato un uomo di 42 anni con problemi psichici, in cura da 10 anni.<br />Questa mattina leggo che il gesto ha provocato al premier la frattura del setto nasale e di due denti.<br /><br />Bene. Cioè, non troppo, ma proseguiamo.<br /><br />Colpire il presidente del Consiglio, ma così come qualsiasi politico, qualsiasi persona, con l'intenzione e la consapevolezza di ferirla è sbagliato.<br />In una democrazia degna di tale nome, tutti dovrebbero avere la possibilità di esprimere le proprie opinioni senza temere per la propria incolumità.<br />Allo stesso modo, tutti dovrebbero essere liberi di dissentire, di manifestare il proprio disaccordo, la propria delusione e indignazione.<br />Certo, non lanciando monumenti in versione mignon, o scarpe, o treppiedi, o uova. Ma la libertà di dissenso in una democrazia è fondamentale. Perchè, teoricamente, è ciò che la fa crescere, progredire, avanzare. Se questa libertà manca, si parla di dittatura.<br /><br />Bene.<br /><br />Quello che mi ha irritato è stato leggere sui giornali articoli che avvicinano il "gesto della statuetta" alla contestazione che ha avuto luogo durante il comizio di Berlusconi, quando alcune persone presenti in piazza hanno interrotto il suo discorso.<br />Sono, queste, due prese di posizione così distanti da non poter essere neanche paragonate.<br />Le persone che erano in piazza hanno sì disturbato il premier, ma in modo pacifico, semplicemente gridando che non la pensano come lui, come il resto del pubblico della piazza. Hanno contestato in modo pacifico una strada politica che non condividono, hanno accusato il premier di scelte economiche che non ritengono vantaggiose e utili al nostro paese.<br />E basta. Sono state fatte allontanare dalla polizia, in modo che Berlusconi potesse concludere il suo discorso senza problemi.<br />Quello che è successo dopo è stata tutta un'altra cosa. E' stato un atto violento, che non va giustificato.<br />Ma, a mio parere, quello che Antonio Di Pietro e Rosy Bindi hanno affermato oggi è vero: il premier non è una vittima, è un provocatore e non è certo lui che mantiene il dialogo politico sereno, non è lui che abbassa i toni. Anzi.<br />Ogni suo discorso è un attacco verbalmente violento a giudici, giornalisti, politici, istituzioni, televisione, elettori "coglioni" del centro-sinistra...<br />Mi ricordo a fatica di altri politici che usino lo stesso numero di parole volgari di cui si serve lui durante la maggior parte degli interventi.<br />Perchè è lui quello con le palle, e dove lo trovano gli italiano un altro forte come il signor Silvio Berlusconi? <a href="http://www.corriere.it/politica/09_dicembre_10/berlusconi-partito-giudici-congresso-ppe_080f069e-e579-11de-9093-00144f02aabc.shtml">Storia recentissima</a>, mica illazioni di chi non lo appoggia.<br /><br />Non dico che tutto questo giustifichi quello che è accaduto a Milano, ma dico che non si può associare il dissenso di molti italiani ad un atto violento e non si può, inoltre, usare quest'ultimo come pretesto per oscurare siti internet, controllare i social network. In una parola, per censurare.<br /><br />Che Berlusconi sia stato vittima di un gesto da condannare è un dato di fatto.<br />Che ora però ci venga presentato come un martire in odore di santità è tutta un'altra cosa.<br /><br /></span></div>Alicehttp://www.blogger.com/profile/01670210750366548606noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-311169173155355069.post-77483934353434183022009-12-03T11:50:00.000+01:002009-12-03T12:03:44.475+01:00Cose che mi mancano della Francia a 6 mesi dal ritorno<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiVic2QSqw8ZKC5UBg75d3BIWd26R1sxWBN4-HCEKjjoVLy2Ny8duK63iZFrO9SzIZL4xY7idS66zn80yhNO4frM7pffMvF0uQD16lKqdaxNYfD0lUbSRw5JfJEXYqINyAt8FBQ4N6RU5Ac/s1600-h/Derniers+jours+%C3%A0+Lyon+051.jpg"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer; width: 400px; height: 300px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiVic2QSqw8ZKC5UBg75d3BIWd26R1sxWBN4-HCEKjjoVLy2Ny8duK63iZFrO9SzIZL4xY7idS66zn80yhNO4frM7pffMvF0uQD16lKqdaxNYfD0lUbSRw5JfJEXYqINyAt8FBQ4N6RU5Ac/s400/Derniers+jours+%C3%A0+Lyon+051.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5410963518068434834" border="0" /></a><br /><span style="font-size:100%;">- Affacciarmi alla finestra della mia stanza e vedere il fiume</span>,<br /><span style="font-size:100%;">- svegliarmi con il disco Jacques Brel nella stanza accanto</span>,<br /><span style="font-size:100%;">- il mercato della frutta e della verdura sul lungofiume,</span><br /><span style="font-size:100%;">- il caffé take away (anzi, à emporter) della cafetteria dell'Università. Il caffè era orribile, ma finalmente potevo berlo dentro a quei bicchieri che fanno tanto film!</span><br />- il vento di Lione e il tempo che cambia ogni mezz'ora,<br /><div style="text-align: justify;">- il mercato degli artisti sotto casa. Se ogni tanto avrei potuto dimenticarmi di vivere in Francia, quello era la cosa che meglio riusciva a ricordarmelo!<br />- le stradine medievali della Vieux Lyon.<br /><br />Tra qualche ora prendo un treno e torno a Lione per una settimana.<br />Torno a respirare un pò di aria francese e, sicuramente, a prendere un sacco di freddo!<br />Approfitto del fatto che in questi giorni, in quella che è stata la mia città per sei mesi, c'è la <a href="http://www.lumieres.lyon.fr/lumieres/sections/fr">Fête des Lumières</a>.<br />Sarò di ritorno mercoledì prossimo e vi racconterò come è stata la Festa!<br />Buona settimana a tutti!<br /></div>Alicehttp://www.blogger.com/profile/01670210750366548606noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-311169173155355069.post-15866292333860201012009-11-30T09:33:00.008+01:002009-11-30T09:51:31.164+01:00No comment<div style="text-align: justify;"><span style="font-size:100%;">Dal <a href="http://www.repubblica.it/2009/11/sezioni/scuola_e_universita/servizi/celli-lettera/celli-lettera/celli-lettera.html">sito di Repubblica</a>. Senza aggiungere nessun commento.<br /><br /><span style="font-style: italic;">LA LETTERA. Il direttore generale della Luiss: avremmo voluto che l'Italia fosse diversa e abbiamo fallito.<br /></span><span style="font-weight: bold;font-size:100%;" ><br /><span style="font-size:130%;">"Figlio mio, lascia questo Paese"</span></span><br /><br />Figlio mio, stai per finire la tua Università; sei stato bravo. Non ho rimproveri da farti. Finisci in tempo e bene: molto più di quello che tua madre e io ci aspettassimo. È per questo che ti parlo con amarezza, pensando a quello che ora ti aspetta. Questo Paese, il tuo Paese, non è più un posto in cui sia possibile stare con orgoglio.<br /><br />Puoi solo immaginare la sofferenza con cui ti dico queste cose e la preoccupazione per un futuro che finirà con lo spezzare le dolci consuetudini del nostro vivere uniti, come è avvenuto per tutti questi lunghi anni. Ma non posso, onestamente, nascondere quello che ho lungamente meditato. Ti conosco abbastanza per sapere quanto sia forte il tuo senso di giustizia, la voglia di arrivare ai risultati, il sentimento degli amici da tenere insieme, buoni e meno buoni che siano. E, ancora, l'idea che lo studio duro sia la sola strada per renderti credibile e affidabile nel lavoro che incontrerai.<br />Ecco, guardati attorno. Quello che puoi vedere è che tutto questo ha sempre meno valore in una Società divisa, rissosa, fortemente individualista, pronta a svendere i minimi valori di solidarietà e di onestà, in cambio di un riconoscimento degli interessi personali, di prebende discutibili; di carriere feroci fatte su meriti inesistenti. A meno che non sia un merito l'affiliazione, politica, di clan, familistica: poco fa la differenza.<br /><br />Questo è un Paese in cui, se ti va bene, comincerai guadagnando un decimo di un portaborse qualunque; un centesimo di una velina o di un tronista; forse poco più di un millesimo di un grande manager che ha all'attivo disavventure e fallimenti che non pagherà mai. E' anche un Paese in cui, per viaggiare, devi augurarti che l'Alitalia non si metta in testa di fare l'azienda seria chiedendo ai suoi dipendenti il rispetto dell'orario, perché allora ti potrebbe capitare di vederti annullare ogni volo per giorni interi, passando il tuo tempo in attesa di una informazione (o di una scusa) che non arriverà. E d'altra parte, come potrebbe essere diversamente, se questo è l'unico Paese in cui una compagnia aerea di Stato, tecnicamente fallita per non aver saputo stare sul mercato, è stata privatizzata regalandole il Monopolio, e così costringendo i suoi vertici alla paralisi di fronte a dipendenti che non crederanno mai più di essere a rischio.<br /><br />Credimi, se ti guardi intorno e se giri un po', non troverai molte ragioni per rincuorarti. Incapperai nei destini gloriosi di chi, avendo fatto magari il taxista, si vede premiato - per ragioni intuibili - con un Consiglio di Amministrazione, o non sapendo nulla di elettricità, gas ed energie varie, accede imperterrito al vertice di una Multiutility. Non varrà nulla avere la fedina immacolata, se ci sono ragioni sufficienti che lavorano su altri terreni, in grado di spingerti a incarichi delicati, magari critici per i destini industriali del Paese. Questo è un Paese in cui nessuno sembra destinato a pagare per gli errori fatti; figurarsi se si vorrà tirare indietro pensando che non gli tocchi un posto superiore, una volta officiato, per raccomandazione, a qualsiasi incarico. Potrei continuare all'infinito, annoiandoti e deprimendomi.<br /><br />Per questo, col cuore che soffre più che mai, il mio consiglio è che tu, finiti i tuoi studi, prenda la strada dell'estero. Scegli di andare dove ha ancora un valore la lealtà, il rispetto, il riconoscimento del merito e dei risultati. Probabilmente non sarà tutto oro, questo no. Capiterà anche che, spesso, ti prenderà la nostalgia del tuo Paese e, mi auguro, anche dei tuoi vecchi. E tu cercherai di venirci a patti, per fare quello per cui ti sei preparato per anni.<br /><br />Dammi retta, questo è un Paese che non ti merita. Avremmo voluto che fosse diverso e abbiamo fallito. Anche noi. Tu hai diritto di vivere diversamente, senza chiederti, ad esempio, se quello che dici o scrivi può disturbare qualcuno di questi mediocri che contano, col rischio di essere messo nel mirino, magari subdolamente, e trovarti emarginato senza capire perché.<br /><br />Adesso che ti ho detto quanto avrei voluto evitare con tutte le mie forze, io lo so, lo prevedo, quello che vorresti rispondermi. Ti conosco e ti voglio bene anche per questo. Mi dirai che è tutto vero, che le cose stanno proprio così, che anche a te fanno schifo, ma che tu, proprio per questo, non gliela darai vinta. Tutto qui. E non so, credimi, se preoccuparmi di più per questa tua ostinazione, o rallegrarmi per aver trovato il modo di non deludermi, assecondando le mie amarezze.<br /><br />Preparati comunque a soffrire.<br /><br />Con affetto,<br />tuo padre<br /><br /><span style="font-style: italic;">L'autore è stato direttore generale della Rai. Attualmente è direttore generale della Libera Università internazionale degli studi sociali, Luiss Guido Carli.</span><br /><br /><span style="font-weight: bold;">Pier Luigi Celli</span><br /><span style="font-weight: bold;">(30 novembre 2009) </span></span></div>Alicehttp://www.blogger.com/profile/01670210750366548606noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-311169173155355069.post-45418832272101291872009-11-27T23:25:00.005+01:002010-01-27T23:05:30.230+01:00Appello<div style="text-align: justify;"><span style="font-family:georgia;"><span style="font-size:100%;">Se esistesse realmente un video di Alessandra Mussolini e Roberto Fiore che hanno fanno sesso all'interno della sede di Forza Nuova, per cortesia, non diffondetelo.<br /><br />La visione di un video del genere oltrepasserebbe di gran lunga il limite della mia sopportazione, rappresenterebbe un affronto al mio senso morale e all'umana decenza.<br />E costituirebbe per me la spinta definitiva ad abbandonare il Belpaese.<br /><br />Grazie.<br /></span></span></div>Alicehttp://www.blogger.com/profile/01670210750366548606noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-311169173155355069.post-73371353885559893862009-11-25T23:55:00.004+01:002009-11-26T00:31:53.908+01:00<div style="text-align: justify;">L'unico motivo per il quale non ho eliminato completamente la televisione dalla mia vita è perchè esiste ancora, anche se sempre più faticosamente, <a href="http://www.report.rai.it/R2_HPprogramma/0,7353,243,00.html">Report</a>.<br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Fino a qualche tempo fa non me ne perdevo una puntata, se non potevo guardarlo in diretta lo registravo o lo cercavo in seguito su internet e, vedendolo, cercavo di assorbire ogni informazione, ogni nome, ogni dato.</div><div style="text-align: justify;">Le inchieste "alla Report" mi hanno sempre affascinato, forse sono state quelle inchieste che mi hanno portato a iscrivermi a un corso di studi in giornalismo.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Da un pò di mesi a questa parte non riuscivo più a guardarlo; mi veniva il nervoso già dal primo minuto e alla fine della trasmissione provavo l'istinto irrefrenabile di scaraventare la televisione giù dalla finestra, di preparare le valigie e abbandonare l'Italia.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Domenica scorsa ho deciso di ricominciare a guardarlo. </div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Bene, non so se ne abbiate avuto l'occasione anche voi.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Se ve lo siete perso, <a href="http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-ce86e8fc-7c76-47ce-b337-a38b2ae2c925.html?p=0">qui</a> potete recuperare.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Se invece l'avete visto, credo che sarete indignati almeno quanto me dai personaggi politici che compaiono e dalle loro dichiarazioni.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Penso che in ogni altro paese d'Europa ogni singola puntata di Report provocherebbe indagini approfondite, crisi politiche e dimissioni. In Italia, no.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Prendo sempre più seriamente in considerazione l'idea di espatriare a Tenerife.</div><div> </div>Alicehttp://www.blogger.com/profile/01670210750366548606noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-311169173155355069.post-2753547430133173212009-11-16T18:27:00.010+01:002010-01-27T23:08:55.371+01:00Thinking about BiennaleDopo una notte e una giorno di meditazione ho capito: l'arte contemporanea mette seriamente in discussione la mia capacità di discernimento.<br /><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh5v2zl3s2wtpMfxdIKC2uEmkFyJ-6ETZ6QnDTx7Du5LSl57j67uyoIzpLA84AWVnrcSy4id2MIj-vpvwlUle-iAG45JQZs82MbWsPdIg2ki4ZcNzRafkg3aeXZRYmBy6KKhNWbtHPplter/s1600/100_4867.JPG"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer; width: 400px; height: 300px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh5v2zl3s2wtpMfxdIKC2uEmkFyJ-6ETZ6QnDTx7Du5LSl57j67uyoIzpLA84AWVnrcSy4id2MIj-vpvwlUle-iAG45JQZs82MbWsPdIg2ki4ZcNzRafkg3aeXZRYmBy6KKhNWbtHPplter/s400/100_4867.JPG" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5404823672758634946" border="0" /></a><br /><br /><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiDHPyWzpRjs7w2Q3pFlkqDrNjmERLU_Oo2lSd17p9y3S3xEwN4inyoEMpvVXIB6ZDsrzCVvelSiZAwbubciSLqa3bArrrbw_Wx_sUaW06d1GjPp38ZndXK502LfWmv9gMxvHdCH9x55Uoc/s1600/100_4862.jpg"><img style="margin: 0px auto 10px; display: block; text-align: center; cursor: pointer; width: 300px; height: 400px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiDHPyWzpRjs7w2Q3pFlkqDrNjmERLU_Oo2lSd17p9y3S3xEwN4inyoEMpvVXIB6ZDsrzCVvelSiZAwbubciSLqa3bArrrbw_Wx_sUaW06d1GjPp38ZndXK502LfWmv9gMxvHdCH9x55Uoc/s400/100_4862.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5404755175016175058" border="0" /></a><br />Non è che non mi piaccia, al contrario, ma credo che dovrebbe spiegarsi un pò meglio.Alicehttp://www.blogger.com/profile/01670210750366548606noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-311169173155355069.post-7784904890686660742009-11-15T23:25:00.001+01:002010-01-27T23:09:25.845+01:00Going to Biennale<div style="text-align: justify;"><div style="text-align: justify;"><span style="font-family:georgia;">Domenica, oggi, alle 8 del mattino sono in treno per andare alla </span><a style="font-family: georgia;" href="http://www.labiennale.org/it/arte/index.html">Biennale di Venezia</a><span style="font-family:georgia;">.</span><br /><span style="font-family:georgia;">Fuori dal finestrino scorre il paesaggio della bassa padana, io comincio a sfogliare la Repubblica.</span><br /><br /><span style="font-family:georgia;">Immersa nelle pagine del giornale, non mi accorgo dei due ragazzi (Lei e Lui) che salgono sul treno più o meno all'altezza di Padova e si siedono di fronte a me.</span><br /><span style="font-family:georgia;">Quando iniziano a chiacchierare mi rendo conto della loro presenza e, fingendo di continuare a leggere, incomincio ad osservarli e ad origliare i loro discorsi.</span><br /><span style="font-family:georgia;"><br />Lei un look tendente al dark, tono sostenuto e sguardo di chi la sa lunga su molte cose.</span><br /><span style="font-family:georgia;">Lui, palesemente str</span><span style="font-family:georgia;">acotto di Lei, pende dalle sue labbra.</span><br /><span style="font-family:georgia;">Entrambi sui 17 anni.</span><br /><span style="font-family:georgia;">Chiacchiere sul sabato sera, sugli amici, sulla scuola, poi...</span><br /><span style="font-family:georgia;"> </span><br /><span style="font-family:georgia;">Lei: "L'estate prossima vorrei andare ad Amsterdam!"</span><br /><br /><span style="font-family:georgia;">Lui: "Amsterdam...mm...Amsterdam...dov'è?"</span><br /><br /><span style="font-family:georgia;">Lei: "Dove la droga è legale!"</span><br /><br /><span style="font-family:georgia;">Ho strabuzzato gli occhi come davanti alle trovate di Paris Hilton.</span><br /><br /><span style="font-family:georgia;">Ora, il punto non è solo che a 17 anni si è già abbastanza grandini per conoscere almeno le capitali degli stati europei, nè tantomeno che stiamo parlando dei Paesi Bassi e non di uno staterello situato dall'altra parte del globo...</span><br /><br /><span style="font-family:georgia;">Il punto è anche che, delle tante risposte che Lei avrebbe potuto fornire, ha scelto QUELLA.</span><br /><br /><span style="font-family:georgia;">Mi permetto di suggerire qualche alternativa:</span><br /><span style="font-family:georgia;"><br />1. "Amsterdam è nei Paesi Bassi!"</span><br /><span style="font-family:georgia;">2. "Non lo sai?? Amsterdam è in Olanda!"</span><br /><span style="font-family:georgia;">3. "Lo sanno tutti che è la capitale dell'Olanda!"</span><br /><span style="font-family:georgia;">4. "Dai, è la città dei canali, dei tulipani e degli zoccoli di legno.."</span><br /><br /><span style="font-family:georgia;">Lungi da me la minima sfumatura di buonismo o riprovazione, anch'io, diciottenne, sono stata ad Amsterdam durante l'inter-rail e, come ogni diciottenne, sapevo benissimo che ad Amsterdam la droga è legale e questa è di sicuro la sua prima attrazione.</span><br /><br /><span style="font-family:georgia;">Ma almeno sapevo anche che è la capitale dei Paesi Bassi, e che diamine!</span><br /></div></div>Alicehttp://www.blogger.com/profile/01670210750366548606noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-311169173155355069.post-82179107317170779822009-11-09T22:49:00.006+01:002009-11-09T23:28:33.038+01:00Odi et amo<div style="text-align: justify;">I<span style="font-family:georgia;">o con Bolog</span>na ho sempre avuto il più esemplare rapporto di <span style="font-style: italic;">odi et amo</span> dai tempi di Saffo.<br /><br />Ci sono giorni in cui me ne innamoro gironzolando a naso all'insù per le strade del centro, o quando arrivo in piazza Maggiore e la vedo con gli occhi di chi ci si trovasse al centro per la prima volta e la guardo come se non l'avessi mai vista, incredibilmente e insindacabilmente meravigliosa.<br />Io e Bologna andiamo d'accordo in primavera, con le gite sui colli e le serate all'aperto, cado letteralmente ai suoi piedi quando mi ritrovo a mangiare i tortelloni con la ricotta e le crescentine oppure, d'estate, quando sto seduta in piazza Maggiore a guardare i film sotto alle stelle, i sanpietrini ancora caldi per la giornata torrida.<br />In piazza Maggiore mi sono innamorata di Kusturica, di Nanni Moretti, di Sergio Leone e, quando ero adolescente, anche di un ragazzetto. Ma questa è un'altra storia....<br /><br />La mia avversione per Bologna è dovuta principalmente ai suoi inverni (oltre che alle persone che fanno le vasche con i suv in centro il sabato pomeriggio e a quelle che ti urlano dietro se vai in bicicletta sotto ai portici mentre piove a dirotto), quando il cielo è così bianco...<br />E poi piove, piove e fa freddo.<br />Ed ecco allora, quando questi tre fenomeni atmosferici si coalizzano, che vedo contro di me una congiura di dimensioni stratosferiche e in segno di ribellione resterei tutto il giorno sotto alle coperte, con un tazza di té fumante in mano e <a href="http://www.antonyandthejohnsons.com/">Antony and the Johnsons</a> in sottofondo.<br /><br />Poi, benchè il desiderio del calduccio e della musica di Antony permangano, mi dico che sono un tantino esagerata a leggere le semplici conseguenze metereologiche dell'arrivo dell'inverno come una congiura ordita ai miei danni.<br />Mi dico che invecchiando sto diventando più catastrofica di George W. Bush. Mi dico.<br /></div>Alicehttp://www.blogger.com/profile/01670210750366548606noreply@blogger.com2